Casa BV

Il progetto riguarda la realizzazione di una nuova casa unifamiliare. Il committente aveva come riferimento, per la propria abitazione, alcune case coloniche disseminate nella pianura veneta. Il nostro compito è stato pertanto quello di progettare una casa con esigenze contemporanee all’interno di uno schema formale dato. La diposizione degli spazi necessari alla famiglia non consentiva di utilizzare coerentemente la tipologia edilizia alla quale ci si voleva ispirare caratterizzata dalla partizione verticale casa/barchessa. Si stava infatti correndo il rischio di avere degli spazi inutili ed inutilizzati in quanto si voleva avere un partizione orizzontale in cui ci doveva essere una grande zona giorno al pianterreno con anche spazi di servizio molto più grande delle camere che dovevano invece rimanere al piano primo. La soluzione è stata trovata inserendo un grande atrio d’ingresso a doppia altezza che distribuisce tutti i vari spazi della casa (cucina/soggiorno, servizi/lavanderia, camera padronale e camere dei figli) siano essi al piano terra o al primo.
Data la tipologia edilizia si è ritenuto opportuno mascherare le forometrie all’interno della massa muraria in modo da far risaltare unicamente la materia di cui è composto l’edificio. D’accordo con il committente si è scelto di utilizzare la materia della tradizione in modo “vero” ma allo stesso tempo sofisticato. Tutti i materiali a vista non sono infatti delle pellicole come si usa fare oggigiorno, ma sono reali materiali da costruzione con la propria massa e spessore.
I mattoni a vista che caratterizzano la parete interna del portico ed i pilastri sono stati realizzati a mano uno ad uno e sono stati murati con malta di calce. Analogamente anche la grande parete ad est in sasso è costituita unicamente di sassi di Brenta reperiti in loco. Le murature sono in laterizio di grande spessore e sono rifinite sia internamente che esternamente con intonaci di calce tradizionale. Il paramento esterno ha una finitura grezza tirata a ferro, mentre quello interno ha un trattamento tradizionale di calce e polvere di marmo. La parete in legno del portico è formata da doghe verticali studiate in modo da mascherare ed assorbire anche i balconi dei locali che si affacciano su questo spazio.
Ragionevolmente ci si potrebbe immediatamente chiedere quanto possano essere lievitati i costi utilizzando una materia prima così pregiata. La risposta tuttavia è che, per il committente, nel prezzo finale dell’opera l’incidenza del costo dei materiali è enormemente più bassa rispetto a quella della manodopera. Pertanto in questo caso il costo di queste opere è stato superiore solo dell’8% rispetto alle stesse lavorazioni realizzate utilizzando materiali standard.
E’ in definitiva una costruzione low-tech. Realizzare oggi un edificio con queste caratteristiche è incredibilmente difficile e forse questo modo di lavorare sarà destinato a morire o forse diventerà un “prodotto di nicchia”. Come i vestiti su misura. Forse l’architettura custom made sarà ricercata come un prodotto di lusso.


Progetto: Arch. L. Bettinardi